ONLINE – Presentazione del libro “Orchi, antropofagi e macellai” e del progetto “Dall’Altra Parte”
Domenica 21 maggio ore 10:00, online su piattaforma Zoom
Presentazione del libro
Orchi, antropofagi e macellai. Storie varie per bambini succulenti
di Alfonso Cipolla
edito da Edizioni Seb27
Questo libro è rivolto ai cavastorie, a tutti gli sfaccendati dai vagolanti pensieri, ai sorci da biblioteca retrò, ai bambini incalliti, ai genitori ansiogeni, agli educatori nostalgici, ai probi lettori benevoli, all’inclita guarnigione e ai serial killer svogliati o distratti. Una raccolta narrata di saggi non-saggi, di studi faceti, di teatri d’infanzia e di paradisi sperduti. Bandoli per annodare storie, dicerie, fiabe, miti, burattini. Racconti di racconti, mille volte reinventati tra oralità, letteratura spicciola, immaginari di teatrini. Storie di orchi, di antropofagi, di macellai, di salsicciai di fanciulle. Storie di bambine disobbedienti con o senza il cappuccio rubizzo. Storie di bocche fameliche e di bambini svenduti. Storie di cenere, di camini e di spazzacamini. Storie di polifemi, di pollicini, di minuzzoli. Storie di bestie parlanti e di umani bestiali. Storie da paura per nascondere la paura. Storie di verità per travestire le verità in storie.
This book is aimed at storytellers, all the idlers with wandering thoughts, retro library mice, hardened children, anxious parents, nostalgic educators, probable benevolent readers, the respected garrison and listless or distracted serial killers. A narrated collection of non-wise essays, facetious studies, childhood theaters and lost paradises. Bands to tie stories, rumors, fairy tales, myths, puppets. Tales of tales, reinvented a thousand times between orality, petty literature, imaginary theaters. Stories of ogres, cannibals, butchers, sausage makers of girls. Stories of disobedient girls with or without a ruddy hood. Stories of ravenous mouths and sold out children. Stories of ashes, chimneys and chimney sweeps. Stories of polyphemes, of thumbs, of crumbs. Stories of talking beasts and bestial humans. Scary stories to hide fear. Stories of truth to disguise truths in stories.
a seguire
Presentazione del progetto "Dall'altra parte"
Ideazione, progetto e regia Silvia Battaglio
Scrittura di scena liberamente ispirata all’omonima opera teatrale Dall’altra parte (Ariel Dorfman)
Coreografie e interpretazione Silvia Battaglio, Amina Amici
Consulenza artistica Stefano Mazzotta
Disegno luci Tommaso Contu
Produzione Zerogrammi
Coproduzione Fondazione Otello Sarzi – Premio Drammaturgia Contemporanea e Teatro di Figura
In partenariato con Fondazione I TEATRI di Reggio Emilia, ERT Emilia Romagna Teatro Fondazione, FTS Fondazione Toscana Spettacolo, UNIMA Italia
Con il supporto di Teatro Akropolis, Teatri Associati di Napoli nell’ambito del Progetto CURA 2023
Con il sostegno di TAP Torino Arti Performative, Regione Piemonte, MIC Ministero della Cultura
Una casa separata da un confine, che l’uomo ha deciso a seguito di un temporaneo armistizio, diventa metafora dell’attesa, di un’esistenza sospesa, in bilico tra realtà e illusione, in cui si possono scorgere i resti di qualche vecchio elemento d’arredo, mentre tutto intorno risuonano le voci, i boati, le sirene, i rumori di un campo di battaglia. Atom e Levana, superstiti di uno scenario quasi apocalittico, sono una coppia di mezza età che vive tra due paesi confinanti e in guerra, essi trascorrono il tempo dentro la loro piccola casa rotta, ammaccata, sbilenca, consumata, in attesa che l’amato figlio, partito per la guerra, torni a illuminare di nuova speranza il loro presente. .
A house separated by a border, which man has decided following a temporary armistice, becomes a metaphor for waiting, for a suspended existence, poised between reality and illusion, in which the remains of some old elements can be seen of furniture, while all around resound the voices, the roars, the sirens, the noises of a battlefield. Atom and Levana, survivors of an almost apocalyptic scenario, are a middle-aged couple who live between two neighboring and warring countries, they spend time inside their broken, dented, crooked, worn out little house, waiting for their beloved son, who left for the war, come back to illuminate their present with new hope