La pazzia di Orlando
Associazione Figli d'Arte Cuticchio
LA PAZZIA di ORLANDO
ovvero il meraviglioso viaggio di Astolfo sulla Luna
Teatro dell'opera dei pupi, per tutti
Mercoledì 24 maggio ore 20:30 – Teatro Rasi
da antichi canovacci
adattamento e regia Mimmo Cuticchio
con Giacomo Cuticchio, Giuseppe Graffeo, Tania Giordano, Elisa Puleo
Quando Orlando scopre che Angelica si è innamorata di un altro uomo, e per di più non di un guerriero ma di un semplice soldato, impazzisce. La sua pazzia è una furia violenta, che non lascia intravvedere alcuna possibilità di rinsavimento. Soltanto l’intervento del soprannaturale potrà guarirlo dall’incantesimo d’amore e dalla gelosia. Agramante d’Africa porta la guerra a Carlo Magno. Cristiani e Saraceni si scontrano sotto le mura della città di Parigi. Cloridano e Medoro, per recuperare il corpo del loro Re Dardanello, si spingono nottetempo fin sotto le mura della città ma vengono assaliti da un drappello di cristiani, che uccidono Cloridano e feriscono gravemente Medoro. Intanto Angelica, nel tentativo di allontanarsi dalla Francia, giunge nel campo dove si è appena tenuto il combattimento e lì, tra i cadaveri, ode un lamento. Ad essere gravemente ferito è Medoro, che era andato a cercare il corpo del Re Dardanello per dargli onorata sepoltura. Angelica lo soccorre e si innamora perdutamente di lui. Medoro guarisce e i due vivono una bellissima storia d’amore. Nel frattempo Orlando vaga per campagne e monti in cerca di Angelica. A un certo punto, scorge alcune scritte incise nella corteccia degli alberi che rivelano il grande amore tra Angelica e Medoro. Il dolore per il tradimento della sua amata è tale che il paladino impazzisce e distrugge tutto ciò che incontra. Intanto Astolfo, che aveva deciso di cercare Orlando, si trova nel mezzo di un incanto. Condotto dall’Ippogrifo sulla Luna, incontra San Giovanni che gli mostra dove sono custoditi i senni di tutti uomini e dunque anche quello di Orlando. Spetta a lui il compito di prelevare il senno del grande paladino e riportarlo sulla terra.
Mimmo, il maggiore dei figli maschi del cav. Giacomo Cuticchio, nel 1971 si distacca dalla compagnia paterna e forma il gruppo Figli d’Arte Cuticchio operando nelle scuole di ogni ordine e grado. Il 29 luglio 1973 apre il Teatro dei Pupi S. Rosalia a Palermo in Via Bara all’Olivella n. 95 dove ancora oggi si rappresenta il ciclo della storia dei paladini di Francia e dove la conservazione del patrimonio di tecniche tramandate da padre in figlio o da maestro ad allievo è un valore essenziale. Nell’anno 1977, fonda l’Associazione “Figli d’Arte Cuticchio” che accorpa la compagnia omonima. Per la prima volta una compagnia di pupari viene riconosciuta dal Ministero dei Beni Culturali Questo permette un ulteriore sviluppo e qualificazione dell’attività che si estende sempre di più in quei settori dell’artigianato che tradizionalmente affiancavano l’opera dei pupi ed ai quali i pupari si sono sempre appoggiati; le permette di porsi come unità produttiva autosufficiente, in grado di produrre spettacoli, controllarne tutte le fasi, dallo sbalzo dei metalli per le armature, all’intaglio del legno per i corpi dei pupi, alla pittura di scene e cartelli, alla realizzazione dei costumi. La compagnia diretta da Mimmo Cuticchio, salda tre principali linguaggi della comunicazione teatrale: il recupero delle tecniche tradizionali dei pupi e del cunto, la ricerca e la sperimentazione. Oltre all’attività di produzione, il gruppo Figli d’Arte Cuticchio promuove e organizza mostre, rassegne e dal 1985 un festival teatrale dedicato al teatro di figura e alla narrazione intitolato La Macchina dei Sogni. Nel 1997 Mimmo Cuticchio apre i battenti del suo laboratorio e realizza la prima Scuola per pupari e cuntisti con l’obiettivo di garantire un futuro al teatro dei pupi ed al cunto. Il 18 maggio 2001 l’UNESCO riconosce l’opera dei pupi “patrimonio immateriale dell’umanità”. Nel 2013, con un decreto, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo – Direzione Generale per gli Archivi Servizio II Tutela e conservazione del patrimonio archivistico, ha dichiarato l’archivio cartaceo dell’Associazione Figli d’Arte Cuticchio di interesse storico.
English version
When Orlando discovers that Angelica has fallen in love with another man, and moreover not with a warrior but with a simple soldier, he goes mad. His madness is a violent fury, which leaves no glimpse of any possibility of coming to his senses. Only the intervention of the supernatural will be able to cure him of the love spell and jealousy. Agramante of Africa brings the war to Charlemagne. Christians and Saracens clash under the city walls of Paris. Cloridano and Medoro, in order to recover the body of their King Dardanello, go at night as far as the city walls but are attacked by a group of Christians, who kill Cloridano and seriously wound Medoro. Meanwhile Angelica, in an attempt to get away from France, arrives in the field where the fight has just taken place and there, among the corpses, she hears a lament. Seriously wounded is Medoro, who had gone to look for the body of King Dardanello to give him an honorable burial. Angelica rescues him and falls madly in love with him. Medoro heals and the two live a beautiful love story. Meanwhile Orlando wanders through the countryside and mountains in search of Angelica. At one point, he sees some writings engraved in the bark of the trees which reveal the great love between Angelica and Medoro. The pain for the betrayal of his beloved is such that the paladin goes mad and destroys everything in his path. Meanwhile Astolfo, who had decided to look for Orlando, finds himself in the middle of a spell. Conducted by the Hippogriff on the Moon, he meets San Giovanni who shows him where the wits of all men are kept and therefore also that of Orlando. It is up to him to take the wisdom of the great paladin and bring it back to earth.
Mimmo, the eldest son of the cav. Giacomo Cuticchio, in 1971 detaches himself from his father’s company and forms the Figli d’Arte Cuticchio group operating in schools of all levels. On 29 July 1973 the Teatro dei Pupi S. Rosalia opens in Palermo in Via Bara all’Olivella n. 95 where the cycle of the history of the paladins of France is still represented today and where the preservation of the heritage of techniques handed down from father to son or from master to pupil is an essential value. In 1977, he founded the “Sons of Art Cuticchio” Association which brings together the homonymous company. For the first time a company of puppeteers is recognized by the Ministry of Cultural Heritage This allows further development and qualification of the activity that extends more and more in those craft sectors that traditionally flanked the work of the puppets and to which the puppeteers they always leaned on each other; allows it to act as a self-sufficient production unit, capable of producing shows, controlling all phases, from the embossing of metals for the armor, to the wood carving for the bodies of the puppets, to the painting of scenes and signs, to the creation of the costumes . The company directed by Mimmo Cuticchio welds three main languages of theatrical communication: the recovery of the traditional techniques of puppets and cunto, research and experimentation. In addition to the production activity, the Figli d’Arte Cuticchio group promotes and organizes exhibitions, reviews and since 1985 a theater festival dedicated to puppetry and storytelling entitled The Machine of Dreams. In 1997 Mimmo Cuticchio opened the doors of his laboratory and created the first school for puppeteers and cuntisti with the aim of guaranteeing a future for the puppet theater and the cunto. On May 18, 2001, UNESCO recognized the puppet theater as an “intangible heritage of humanity”. In 2013, with a decree, the Ministry of Cultural Heritage and Activities and Tourism – Directorate General for the Archives Service II Protection and conservation of the archival heritage, declared the paper archive of the Cuticchio Figli d’Arte Association of historical interest .