Settembre 2017
Ravenna – Gambettola – Longiano
Convegno Burattini con le ali – Linguaggi del Teatro di Figura, svantaggi e integrazione
29 settembre, Gambettola, Sala Fellini dalle 16:00 alle 18:30
30 settembre, Gambettola, Sala Fellini dalle 10:00 alle 13 e dalle 14 alle 16:30
Possono i burattini camminare? Possono farlo solo metaforicamente, poiché mancano a loro le gambe. Possono però “volare”. Possono portare fuori dai vincoli della forza di gravità (e da innumerevoli costrizioni e limiti, dati da deficit, difficoltà, svantaggi di varia natura) sia chi li manovra sia il pubblico coinvolto. Ad ogni spettacolo, queste sgraziate figurine trascinano bambini e adulti in mondi paralleli di fantasia dove i sentimenti e i conflitti risuonano come e più forti che nella realtà.
Le mostre
[vc_row type=”grid” video_bg=””][vc_column dp_animation=””][vc_column_text dp_animation=””]Dal 26 settembre al 01 ottobre – Gambettola
UNA COMPAGNIA INTEGRATA I burattini e gli spettacoli delle compagnie “Uscita di Sicurezza” e “Orient Express” Nelle vetrine dei negozi del centro di Gambettola
Mostra a cura di Cooperativa Fiorente di Parma
ALTRE FIGURE DIETRO LE SBARRE Un viaggio sul Teatro nelle carceri italiane.
Sala Mostre – Centro Culturale Fellini – Gambettola
Mostra fotografica di Sandro Capatti
Ingresso libero – Orari di apertura dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 18:00
“Il progetto fotografico “Teatro a 360° Riabilitare, Educare, Essere…”, ha documentato, attraverso la fotografia, un luogo speciale, quello del teatro, inteso come metafora della vita ma anche come un autentico strumento di terapia e cura, di rieducazione e riabilitazione, per soggetti in particolari difficoltà. Il teatro è un grande palcoscenico, e per alcune persone può essere un sogno, una speranza, un nuovo modo di vivere.
I luoghi dove il progetto ha iniziato a prendere vita e dove si è svolto sono quelle realtà poco conosciute dalla maggioranza delle persone o situazioni di cui si ha una percezione, soltanto mediata da stampa e televisione, salvo i casi di coloro che per sfortuna, anche solo temporaneamente, con queste realtà sono costrette a confrontarsi. La realizzazione, il risultato e la finalità del progetto è di carattere sociale, in quanto concepito come un modo concreto per aiutare soggetti deboli, cioè le persone disagiate a causa di un handicap o le persone disadattate perchè espulse anche momentaneamente dal consorzio sociale e recluse in un Istituto di Pena, avendo violato la legge e le norme primarie che regolano la convivenza civile.
Il “dove” un luogo astratto ma “vissuto” attraverso il palcoscenico della finzione teatrale oppure quello reale della vita, rappresentato da una strada, un carcere, un centro psichiatrico, una sede di lavoro; ogni posto cioè in cui vi sia, anche tra le pieghe più dure, un grande senso di umanità, magari sommersa, ma comunque in grado di parlare e suscitare emozioni; un luogo in cui vi siano persone che soffrono e altre che cercano di alleviare quella sofferenza, dando la speranza anche mediante la realizzazione di un piccolo sogno come può essere, appunto, “il teatro”. Ecco allora che il progetto, il Teatro a 360°, nella sua più ampia concezione, si propone con questa esposizione in anteprima assoluta, attraverso le fotografie, un luogo speciale, quello del teatro, inteso come metafora della vita ma anche come un autentico strumento di terapia e cura, di rieducazione e riabilitazione, per soggetti in particolari difficoltà. Il reportage di Sandro Capatti è stato realizzato in collaborazione con il Ministero di Grazia e Giustizia, e l’ufficio DAP, ufficio competente per gli istituti penitenziari.[/vc_column_text][vc_images_carousel images=”7428,7418,7417,7416″ img_size=”large” onclick=”link_no”][/vc_column][vc_column dp_animation=””][/vc_column][/vc_row]